Disturbi Psicosomatici
Fino a due secoli fa la medicina considerava la malattia come un’alterazione esclusivamente organica e si avvicinava al paziente con l’attenzione rivolta unicamente ai suoi disturbi fisici. Oggi conosciamo da un lato l’influenza che determina l’esperienza di una malattia fisica sul vissuto di una persona e, dall’altro, quanti disturbi psicosomatici siano scatenati da difficoltà a livello psichico.
Nei disturbi psicosomatici, attraverso stili di espressione tipici dell’infanzia, una difficoltà psicologica arriva a provocare alterazioni organiche, di solito solo a livello funzionale. Disturbi psicosomatici comuni sono: emicrania, colite, gastrite, dermatiti. Gli organi più colpiti sono quelli dell’apparato digerente (stomaco e intestino), l’apparato cardiovascolare e la pelle.
Il processo che arriva ad alterare il funzionamento dell’organo “bersaglio” parte da una particolare modalità della persona di sperimentare i vissuti emotivi, o meglio da una modalità sbilanciata di espressione. Di fronte ad eventi o messaggi emotivamente coinvolgenti l’organismo reagisce con la formazione di mediatori biochimici agenti una doppia scarica: una nella direzione del sistema neurovegetativo, con l’aumento della secrezione ormonale; l’altra, verso la corteccia cerebrale, con la conseguente elaborazione percettiva delle sensazioni. Nella corteccia, la valutazione e codifica delle sensazioni, e la loro sperimentazione consapevole sotto forma di emozioni e sentimenti, è condizionata da vari fattori: pressioni sociali e familiari, sia riconosciute dall’individuo, sia inconsapevoli, come conseguenza di prime esperienze infantili o per successivi apprendimenti e influssi dell’ambiente relazionale. Questi fattori possono indurre un rifiuto di esprimere l’emozione a livello comportamentale. L’emozione inespressa, con la sua energia non dissolta, turba attraverso l’azione del sistema nervoso vago e simpatico il funzionamento degli organi. In queste condizioni uno stress emozionale prolungato può condurre verso una malattia organica.
Un esempio banale di somatizzazione è il seguente: se, come conseguenza di manifestazioni organiche quali un rossore o un tic sono continuamente in allerta perché, più o meno consapevolmente, do ad esse un significato negativo e rivolgo sempre ad esse l’attenzione, lo stato d’ansia in cui vivo può alimentare il sintomo fisico e innescare un circolo vizioso di questo tipo: manifestazione organica, tensione psichica, manifestazione organica.
Per alleviare un disturbo psicosomatico è dunque importante intraprendere una sorta di percorso di alfabetizzazione emotiva: iniziare ad acquisire consapevolezza dei propri vissuti emotivi e delle loro modalità di espressione per individuare alternative più soddisfacenti e funzionali.