Fobie
La fobia sociale
La fobia sociale consiste in una paura marcata e persistente che riguarda le situazioni sociali o prestazionali. La persona che ne soffre teme di agire in modo umiliante o imbarazzante o di mostrare in pubblico sintomi d’ansia. Le situazioni che suscitano timori hanno a che fare con l’interagire/parlare in situazioni sia formali che informali e il farsi avanti nell’asserire la propria opinione. In generale si prova un disagio profondo nell’essere oggetto di osservazione, non solo in situazioni di esame vero e proprio ma anche in circostanze dove sono richiesti comportamenti motori come mangiare, bere, scrivere di fronte ad altre persone. La preoccupazione di essere giudicati ansiosi, deboli, pazzi o stupidi, che assorbe le energie della persona, è alimentata dal tenere a mente come riferimenti assoluti degli standard ideali, sebbene astratti e irrazionali, di comportamento sociale “disinvolto”, “forte”, “sano”, “sveglio”. Essendo continuamente focalizzata sull’immagine che dà di sé, la persona tende di conseguenza a risultare poco fluida negli scambi sociali e ad avere difficoltà di concentrazione, andando incontro a fallimenti in ambito scolastico e lavorativo. Anche se la persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole, tende comunque ad evitare le situazioni temute e l’evitamento consolida ancora di più gli schemi cognitivi distorti alla base delle paure. Chi soffre di questo disturbo si trova quindi intrappolato in un continuo conflitto logorante: da una parte desidera fortemente il contatto e il riconoscimento sociale, dall’altra lo teme in quanto nelle sue fantasie immagina di uscirne umiliato. Alla base di tutto ciò vi sono caratteristiche quali l’ipersensibilità alla critica, alla valutazione negativa o al rifiuto e sentimenti di inferiorità. La persona tende a sottovalutare le proprie risorse, e ad attribuire un valore assoluto al giudizio altrui, vivendo se stessa come in una sorta di Grande Fratello perenne, ossia continuamente con i riflettori puntati sulla propria presunta goffaggine. A livello terapeutico, così come di prevenzione, questo problema può essere affrontato analizzando e discutendo in modo critico gli standard sociali con cui ci si confronta in automatico e sostenendo la persona nel darsi il permesso di essere se stessa, focalizzando ciò che desidera esprimere di sé, piuttosto che investendo le proprie energie nell’immaginare ciò che troverebbe consenso negli altri.
Dott.ssa Michela Carmignani Psicologa Psicologo Psicoterapeuta Roma
Studio di Psicologia Roma Studio di Psicoterapia Roma
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