LA CAPPELLA
DEGLI SCROVEGNI: STUDIO DELLO STATO DI CONSERVAZIONE E MESSA A PUNTO
DEL SISTEMA DI PULITURA
E.Borrelli, M.Marabelli,
P.Santopadre
1. PREMESSA
A partire dal 1988
le analisi e le misure eseguite per la Cappella degli Scrovegni
di Padova hanno avuto essenzialmente tre obiettivi: 1- verificare
la distribuzione e l'intensita' della solfatazione della pellicola
pittorica e dell'intonachino di preparazione mediante analisi al
SEM-EDS (microscopio elettronico a scansione con microanalisi a
raggi x a dispersione di energia); 2- determinare la qualità e quantità
dei sali solubili presenti sulla superficie pittorica mediante estrazione
con polpa di carta in condizioni standard; 3- mettere a punto il
sistema di pulitura e di consolidamento.
2. ANALISI AL
SEM DELLA DISTRIBUZIONE DEL SOLFATO DI CALCIO
Sono stati prelevati
alcuni microframmenti dei dipinti murali, concentrando l'attenzione
sulla parete di controfacciata che presenta uno stato di degrado
piu' accentuato (fig.1).
I campioni sono stati
analizzati senza alcuna preparazione preventiva, posizionandoli
di taglio in modo da consentire l'analisi e l'osservazione stratigrafica.
Sui campioni sono
state eseguite Xgrafie per evidenziare la distribuzione degli elementi
costitutivi e dello zolfo (vedi
figg.2 -11).
Campione S1:
prelievo di colore nero , controfacciata, dal fondo sopra Lucifero.
Il calcio e' diffuso
in tutto il campione, con addensamenti significativi in alcuni granuli
ben visibili, di diametro variabile da 100 a 300 mm, costituiti
prevalentemente da carbonato di calcio.
Lo zolfo , associato
con il calcio, e' diffuso per una profondita' di circa 130 mm, contornando
i granuli di inerte (calcite e quarzo), interessando quindi non
solo lo strato pittorico, ma anche l'intonachino (fig.2).
Sono presenti granuli
in cui si rilevano potassio, alluminio e silicio.
Il magnesio e' presente
in quantita' minore rispetto al calcio, associato in particelle
probabilmente di dolomite, disperse nell'intonachino.
Campione S2
: prelievo di colore rosso-bruno, controfacciata, roccia sotto
la prima fiamma da sinistra.
In questo campione
lo zolfo sembra concentrato solo sulla superficie del colore, salvo
una modesta infiltrazione all'interno (fino a 17 mm, fig.3); il
ferro e' presente nella pellicola pittorica.
I granuli di inerte
sono costituiti da calcite, con un grosso granulo di dolomite (diametro
di circa 105 mm).
Campione S3:
il campione di colore nero (prelevato dalla controfacciata, dal
fondo sopra Lucifero) e' costituito da una scaglietta sollevata
(spessore 150 mm), la quale mostra una notevole concentrazione di
zolfo su entrambe le superfici. E' ipotizzabile un assorbimento
di SO2 sia sulla superficie esterna, sia su quella di
frattura: la penetrazione massima e' di circa 60 mm (fig. 4).
Campione S4
: prelievo di colore rosso-bruno, controfacciata, dalla roccia
sotto le fiamme dell'Inferno.
La solfatazione interessa
tutto lo strato di colore rosso-bruno (fino a 60 mm,fig.5), per
cui la relativa Xgrafia mostra associati zolfo, calcio, ferro.
Anche il magnesio
e' molto evidente nello strato pittorico, per probabile associazione
calcite -dolomite.
Il potassio e' associato
in superficie con alluminio e ferro e in un granulo in profondita'
con alluminio e silicio.
Campione S6
: prelievo di colore verde, parete destra,dalla fascia orizzontale
sotto la quarta finestra (dall'entrata).
Lo zolfo e' presente
solo sulla superficie della pellicola pittorica (fino a 10 mm, fig.6)
. Nei granuli di pigmento (terra verde) il silicio e' associato
con alluminio, potassio e ferro e con alluminio e potassio in un
granulo all'interno; nell'intonachino sono presenti granuli di sabbia
quarzosa (diametro massimo 170 mm).
Campione S7
: prelievo di colore verde, parete sinistra, dalla fascia a destra
del pannello staccato”Disputa tra i dottori”.
Il campione presenta
una frattura parallela alla superficie alla profondita' di circa
220 mm.
Lo zolfo permea il
campione fino alla superficie di frattura (fig.7).
Potassio e ferro
sono assai chiaramente evidenti nella pellicola pittorica associati
con silicio.
Campione 3
:prelievo del solo colore bianco dalla fascia decorativa orizzontale
sovrastante il penultimo riquadro in alto, parete sinistra, attaccatura
con la volta. La penetrazione dello zolfo, associato con il potassio,
e' di circa 25 mm (fig.8).
Campione 6:
prelievo di colore bianco, dalla fascia decorativa orizzontale sopra
l'ultimo riquadro in alto, parete destra , attaccatura con la volta.
La penetrazione dello
zolfo e' di circa 50 mm; all'interno il silicio e' associato con
alluminio, potassio, sodio; sono presenti tre granuli di dolomite
(diametro massimo 140 mm, fig.9).
Campione 8:
prelievo di colore bianco,dalla fascia decorativa orizzontale sottostante
il trono dell'Eterno, arco trionfale.
E' presente una frattura
parallela alla superficie alla profondita' di circa 60 mm, limite
della penetrazione dello zolfo. All'interno il silicio e' associato
con potassio, alluminio, e sodio; sono anche presenti piccoli granuli
di dolomite e due grossi granuli di sabbia quarzosa (diametro massimo
280 mm, fig.10).
Campione 11:
prelievo di colore bianco, dalla parasta sinistra, ad altezza d'
uomo, arco trionfale.
La penetrazione dello
zolfo e' di circa 60 mm. All'interno e' presente un grosso granulo
di calcite (diametro di circa 120 mm); il silicio e' associato con potassio, alluminio e sodio
( fig.11).
Dai dati analitici
e' possibile trarre alcune conclusioni:
a. I campioni
S2 e S6 mostrano una solfatazione limitata alla sola
superficie della pellicola pittorica (10-17 mm), mentre nei campioni S4, 6, 8 e 11 l'attacco interessa
la pellicola pittorica in tutto il suo spessore (max.60mm), senza penetrare nell'intonachino .
b. Il campione
S7 e' piuttosto anomalo, ma e' evidente che la solfatazione
per assorbimento di biossido di zolfo puo' interessare soluzioni
di continuita' anche localizzate in profondita', se in comunicazione
con l'aria esterna.
La stessa cosa si
puo' dire per il campione S3.
c.
Sicuramente il campione S1 rappresenta un caso di particolare
degrado della pellicola pittorica : la solfatazione non soltanto
ha trasformato in superficie la calce carbonatata in gesso, ma tende
anche a penetrare in profondita' nell'intonachino, seguendo i bordi
dei granuli di silicati ed attaccando superficialmente i granuli
di calcite di dimensioni maggiori (massima penetrazione 130 mm).
d. Il campione
3 contiene solfato di potassio; peraltro aphthitalite (solfato
di sodio e potassio) insieme con thenardite (solfato di sodio) e'
stata identificata, mediante analisi RDX, in un campione di efflorescenze
prelevato dall'arco trionfale "La Missione di Gabriele".
Al fine quindi di verificare se la presenza di sali potesse essere
correlata con l’uso di malte cementizie, sono stati analizzati,
mediante diffrazione di raggi X, campioni di malte utilizzate in
precedenti restauri. I risultati hanno evidenziato la presenza di
malte sia a base di calce e sabbia che di calce idraulica con modesta
presenza di gesso, mentre, probabilmente, gesso è stato utilizzato
come consolidante degli strati più profondi.
e. E' evidente
che il campionamento eseguito, seppure limitato rispetto all'estensione
della Cappella, consente di dare una indicazione sufficiente sul
grado di solfatazione dei dipinti murali.
In base alle analisi
tale fenomeno appare essere compreso, mediamente, in un intervallo
di spessore tra 10 e 60 mm a partire dalla superficie esterna evidenziando
quindi una provenienza e un accumulo del solfato di calcio prevalentemente
dall’ambiente verso il dipinto.
Le analisi RDX eseguite
su campioni in polvere prelevati dalla controfacciata, dall'arco
trionfale e dalla volta, evidenziano la presenza di gesso al di
sopra e all'interno dello strato pittorico associato ad ossalato
di calcio(weddellite).
3. SAGGI DI ESTRAZIONE
DEI SALI SOLUBILI
3.1 PARTE SPERIMENTALE
La necessità di effettuare
uno screening per valutare la tipologia e l'entità di sali solubili
sia negli strati superficiali dell'affresco che in quelli immediatamente
più interni, senza ricorrere a dannose asportazioni di materiale
pittorico, ci ha indotto ad utilizzare un metodo di prelievo indiretto.
Tale metodo, peraltro
comunemente utilizzato come sistema di pulitura, consiste nell'applicare
delle compresse di pasta di cellulosa umida sulla superficie da
esaminare sino a completo asciugamento (di solito 24 ore).
La peculiarità del
metodo consiste nella standardizzazione dello stesso e nel suo utilizzo
a scopi diagnostici.
In pratica si è proceduto
ad eseguire impacchi di polpa di carta umida (Arbocell 1000, precedentemente
lavata con acqua deionizzata), di spessore e superficie nota (15x10
cm).
Lo spessore dell’impacco
(nel seguito indicato come tassello) è determinato dall'esperienza
del restauratore ed in generale non risulta mai >5 mm.
In ogni caso modeste variazioni di quest'ultimo parametro risultano
ininfluenti per i nostri fini; inoltre i dati sperimentali delle
analisi sono riferiti a 100cm2.
Per quanto concerne
la quantità d'acqua di imbibizione, anche questa va valutata a seconda
del caso e tuttavia deve essere tale da consentire una buona adesione
alla superficie in esame e tempi di asciugamento che generalmente
possono variare da 24 a 48 ore.
Quest'ultimo parametro
comunque dipende dalle condizioni microclimatiche dell'ambiente
in cui si opera. Nella generalità dei casi verificati risultano
tempi di asciugamento compresi tra 24 e 48 ore.
I tasselli applicati
nella Cappella sono rientrati tutti in questo intervallo.
Per ogni punto di
analisi si è proceduto a ripetute estrazioni, controllandone l'efficacia
prima attraverso misure di conducibilità specifica, poi attraverso
dosaggio di anioni e cationi mediante cromatografia ionica dell’estratto
acquoso.
Per le misure di
conducibilità prima ed il dosaggio dei sali estratti poi, si è adottato
il seguente metodo: la quantità di polpa di carta corrispondente
al tassello 5x10 cm è stata estratta con 200 ml di acqua
deionizzata; l'estratto acquoso è stato utilizzato per le analisi;
i limiti di rilevabilità di tale metodologia sono riportati in tabella
1. I risultati delle analisi, riferendosi a tasselli di estrazione
di dimensioni note, sono stati espressi in mg/100 cm2 .
Il numero totale
delle estrazioni effettuate sullo stesso punto è stato determinato
in funzione dei valori di conducibilità di volta in volta misurati
sul cantiere stesso.
3.2 DISCUSSIONE
DEI RISULTATI
Il dosaggio dei sali
estratti con il metodo dei tasselli di polpa di cellulosa, effettuati
su tutte le pareti della Cappella (fig.12), ha consentito di ottenere
una serie di dati significativi ed utili per definire il progetto
conservativo.
I dati sperimentali
sono riassunti nelle tabelle 2-14; una sintetica rappresentazione
dei risultati è riportata nei grafici 1-3. La successione delle
estrazioni è indicata utilizzando le lettere dell’alfabeto ( a,
b, c….).
Il grafico 1 riporta
i dati relativi agli anioni dei tasselli di estrazione della controfacciata
(1,2,3,4,5). Per i tasselli 1,2, e 3 vengono riportati i
dati per le estrazioni “normalizzate” (tabelle 2-6, grafico 1) tralasciando
quelli ottenuti dalle prime(una-due) estrazioni condotte con metodi
difformi dal procedemento poi adottato. Dall’esame dei risultati
si nota che sulla controfacciata si è verificato un andamento delle
concentrazioni di sali solubili estratti con un massimo corrispondente
ad una estrazione intermedia; ciò è facilmente spiegabile se si
tiene presente che l’estrazione di sali solubili è graduale ed è
regolata dalla dinamica di diffusione dei sali dall’interno verso
l’esterno.
In generale si osservano
sulla controfacciata le più elevate concentrazioni di sali, con
un dato massimo di anioni totali di 100 mg/100 cm2 e
con una prevalenza netta di nitrati, anche perchè più solubili rispetto
ai solfati e quindi più facilmente estraibili con questo metodo.
Passando ad esaminare
i dati relativi ai tasselli applicati sulla parete sinistra (tass.
9 e 12, tabb.10,13 e grafici 2,3) si osserva subito una variazione
di scala della concentrazione rispetto alla controfacciata: in
questo caso il dato cumulativo più elevato di anioni totali supera
appena i 50 mg/100 cm2 .
Il tassello 9
mostra l'andamento del rilascio di sali in una sequenza di quattro
estrazioni successive, mentre per il tassello 12 sono stati
sufficienti due estrazioni.
Sulla parete destra,
almeno nelle zone prese in esame, la situazione è migliore: sia
il tassello 8 che 11(tabb.9,12- grafici 2,3) presentano i livelli
di sali estratti più contenuti. In questo caso, sulla base dei dati
di conducibilità delle estrazioni successive e delle esigue concentrazioni
dei sali rilevati nella prima estrazione, non si è proceduto ad
ulteriori dosaggi. In questi tasselli la prevalenza dei nitrati
è evidente solo per il tassello 9.
Nel caso dell'arco
di trionfo (tasselli 6 e 10, tabb.7 e 11,grafici 2 e 3) sono ancora
prevalenti i nitrati, mentre le estrazioni del tassello 6 mostrano
un andamento decrescente di sali a seguito di ripetuti impacchi
sullo stesso punto probabilmente per una distribuzione salina più
concentrata in superficie.
Il valore massimo
cumulativo degli anioni risulta intorno ai 30 mg/100 cm2.
I tasselli 7 e 13
( tabb. 8,14 - grafici 2 e 3) relativi alla volta non si differenziano
dagli altri se non nel particolare dell'estrazione 13a che rappresenta
l'unico caso di inversione marcata dei rapporti percentuali tra
nitrati e solfati.
Nella generalità
dei casi questi rapporti risultano pari a circa 70/20, mentre quì
l'inversione è fin troppo evidente (NO3-/SO4-- = 20/60) .
Da un esame riassuntivo
dei dati ottenuti emerge una particolare concomitanza tra alterazione
dello strato pittorico della controfacciata, estremamente compromesso,
e concentrazioni rilevanti di sali solubili.
In particolare i
dati degli anioni, espressi in termini di rapporti percentuali tra
loro, evidenziano in tutti i casi esaminati un rapporto costante
NO3-/SO4--/Cl-
, mediamente pari a 70/20/10.
Il dato rivelatosi
particolarmente interessante è quello relativo alla presenza di
nitrati, che nella totalità dei casi risultano prevalenti rispetto
ai solfati.
Quanto osservato
sulla controfacciata si è verificato parzialmente anche sulle altre
pareti, dove comunque la situazione è meno compromessa (grafici
2-3). Ciò ha indotto ad indirizzare le campagne sulla qualità dell’aria
anche verso la quantificazione degli ossidi di azoto presenti come
gas inquinanti dell’aria.
Le campagne eseguite
in tempi recenti hanno confermato che il biossido di zolfo è diminuito
rispetto agli anni’70 (pur attestandosi su livelli ancora pericolosi
per i dipinti), mentre si è notato un aumento proprio degli ossidi
di azoto.
4.PROVE DI PULITURA
E DI CONSOLIDAMENTO
Al fine di mettere
a punto la metodica di rimozione dei solfati (che resta comunque
la specie più dannosa perché mediamente solubile e quindi può trovare
le condizioni per cristallizzare anche sotto la pellicola pittorica),
nel luglio del 1994 sono state eseguite in controfacciata, sul riquadro
staccato”Salita al Calvario” e sul “Noli me tangere”, alcune prove
con resina a scambio ionico di tipo anionico (Akeogel-Syremont)
in grado di catturare i solfati, seguite da un impacco di polpa
di cellulosa per quantificare i sali solubili residui. Prima e dopo
tali prove sono stati eseguiti controlli al microscopio elettronico
a scansione per verificare l’effettiva rimozione dei solfati.
L'applicazione della
resina, miscelata con acqua distillata ed interponendo un foglio
di carta giapponese sulla superficie dipinta, è stata protratta
per 20 minuti circa.
Successivamente, tra
il settembre e l’ottobre del 1994, tale metodo è stato applicato
alla lunetta dell'arco trionfale.
In totale, quindi,
le aree di applicazione sono state le seguenti:
1 - Controfacciata, Inferno, zona rossa (figg.
13-16)
2 - " " "
nera (figg. " )
3 - Salita al Calvario, a sin. del Cristo
4 - " " a destra del Cristo
5 - Noli me tangere, zona centrale
6 - Lunetta dell’arco trionfale, fondo azzurro,
a destra della tavola dipinta
7 - " " , angelo in alto, a
sinistra della tavola dipinta
8 - " " , angelo a destra della
tavola dipinta
9 - " " , terzultima fig.,
a destra della tavola dipinta
10 - " " , figura, a sinistra
della tavola dipinta
Sui punti 3 e 10 si sono manifestate efflorescenze
bianche alla fine del trattamento.
Le analisi SEM -EDS
eseguite sui campioni 1 e 2 hanno messo in evidenza presenza di
zolfo fino a 100 mm di profondita' per il campione 1 e fino a 25
mm per il campione 2 (figg. 17-18).
Le stesse analisi ripetute dopo il trattamento con resina hanno
invece evidenziato la totale scomparsa di zolfo (figg. 19-20).
In tabella 15 si riportano
i dati di conducibilità specifica, nonchè le analisi quantitative
degli ioni solubili per i tasselli (cm.5x10) eseguiti con impacchi
di polpa di carta, effettuate dopo il trattamento con resina.
Se si confrontano
questi dati di conducibilità specifica con quelli relativi alla
controfacciata (prime estrazioni) si può concludere che, a parte
la zona 8, tutti gli altri tasselli presentano un contenuto globale
di sali solubili (dopo il trattamento con resina) nettamente inferiore
ai livelli “di rischio” della parete di controfacciata, ma confrontabile
con i corrispondenti dati relativi alla parete destra la cui conservazione
può essere giudicata “discreta”. La zona 8 (angelo a destra della
tavola dipinta) presentava vistose cadute di colore apprezzabili
macroscopicamente e riconducibili, probabilmente, ad una presenza
più importante di sali.
Analoga situazione
riguarda le zone 3 (riquadro staccato “La salita al Calvario”) e
10 (lunetta dell’arco trionfale), dove si sono manifestate efflorescenze
identificate diffrattometricamente come thenardite (solfato di sodio).
In particolare il riquadro staccato “La salita al Calvario” mostrava
un degrado piuttosto accentuato e soprattutto progressivo, mentre
la zona 10 ( lunetta dell’arco trionfale, parte sinistra)aveva già
dato luogo ad efflorescenze probabilmente per un accumulo puntuale
di sali a causa infiltrazioni d’acqua pregresse dalla volta. L’esame
ravvicinato, che è stato possibile effettuare proprio sulla lunetta
già nel marzo del 2001, ha consentito di verificare, a distanza
di quasi sette anni, la sostanziale buona riuscita dell’intervento
del 1994.
Il secondo problema
affrontato è stato quello del consolidamento dell'intonaco. Sono
state eseguite alcune prove nell'aprile del 1997 facendo ricorso
a due materiali molto diffusi attualmente nell'ambito del restauro:
il Ledan TB1-ICR (Tecnoedile toscana) e il PLMa(C.T.S.s.a.s).
I due prodotti sono
miscele idrauliche indicate per il consolidamento di dipinti murali
presentanti discontinuità interne della struttura.
Prima di essere utilizzati
i due prodotti sono stati controllati analiticamente per verificarne
il basso contenuto salino, secondo le indicazioni del Normal 26/87.
Prima di iniettare
le due miscele nelle zone prescelte ( quattro sulla parete sinistra,
due sulla parete di controfacciata) sono stati eseguiti controlli
colorimetrici delle zone da consolidare con uno strumento portatile
che rappresenta il colore in termini numerici (coordinate tricromatiche).
Le stesse misure di
controllo sono state eseguite a distanza di due mesi; dai risultati
delle due campagne messe a confronto non è emersa alcuna variazione
significativa delle misure colorimetriche, il che vuol dire che
non si sono avuti affioramenti di specie solubili.
La scelta è poi caduta
sul Ledan TB1-ICR, perchè tra i due materiali testati è quello per
il quale l’ICR ha più ampia e controllata esperienza.
4.CONCLUSIONI
Le misure effettuate
con varie metodiche e in tempi diversi hanno concorso nel loro
insieme a definire una metodica di intervento.
Si è potuto verificare
l’efficacia del trattamento di estrazione dei solfati con una resina
a scambio ionico di tipo anionico; tale metodica può essere considerata
come un ulteriore ausilio utilizzabile dai restauratori, che affianca
procedure già ampiamente sperimentate quali gli impacchi con carbonato
d’ammonio.
Il controllo sull’intervento
di restauro si eseguirà invece facendo ricorso ad una tecnica di
fluorescenza a raggi X non distruttiva messa a punto in tempi recenti
proprio per la determinazione semiquantitativa dello zolfo e del
cloro; è stata già effettuata la campagna di rilevamento su zone
campione prima del restauro, mentre sono in corso le verifiche a
conclusione dei lavori.
Poiché però i risultati
analitici hanno comunque evidenziato, talvolta, la penetrazione
della solfatazione negli strati interni, soprattutto in corrispondenza
di soluzione di discontinuità, è ragionevole ritenere che l’intervento
di restauro non sarà sempre risolutivo nell’eliminazione completa
dei sali. E’ perciò evidente che il presidio microclimatico (spazio
tecnologico attrezzato) messo recentemente in opera svolgerà un
ruolo importante nella conservazione nel tempo dei dipinti grotteschi.
TABELLA 1
Specie ioniche
rilevate e limiti di rilevabilità
1) Fluoruri F-
< 0.2 mg/100 cm2
2) Cloruri Cl-
< 0.2 "
3) Nitriti NO2- < 0.4 "
4) Nitrati NO3-
< 0.4 "
5) Fosfati PO4--- < 0.4 "
6) Solfati SO4-- < 0.4 "
7) Ossalati C2O4-- < 0.8 "
8) Sodio Na+
< 0.2 "
9) Potassio K+
< 0.4 "
10) Ammonio NH4+ < 0.4 "
11) Magnesio Mg++
< 0.2 "
12) Calcio Ca++
< 0.8 "
TABELLA 2
Misure relative alla
controfacciata Tassello
n° 1
Specie
ioniche mg/100 cm2
|
estrazione
|
|
|
c
|
d
|
F-
|
< 0.2
|
< 0.2
|
Cl-
|
1.2
|
6.0
|
NO2-
|
< 0.4
|
< 0.4
|
NO3-
|
35.2
|
60.0
|
PO4- - -
|
< 0.4
|
< 0.4
|
SO4- -
|
2.8
|
1.2
|
C2O4- -
|
< 0.8
|
< 0.8
|
Cond. spec. mS/cm
|
160
|
-
|
TABELLA 3
Misure relative
alla controfacciata Tassello n° 2
Specie
ioniche mg/100 cm2
|
estrazione
|
|
b
|
F-
|
< 0.2
|
Cl-
|
8.0
|
NO2-
|
< 0.4
|
NO3-
|
12.4
|
PO4- - -
|
< 0.4
|
SO4- -
|
3.6
|
C2O4- -
|
< 0.8
|
Cond. spec. mS/cm
|
108
|
TABELLA
4
Misure relative alla
controfacciata Tassello
n° 3
Specie
ioniche mg/100 cm2
|
|
estrazione
|
|
|
b
|
c
|
d
|
F-
|
< 0.2
|
< 0.2
|
< 0.2
|
Cl-
|
2.4
|
6.0
|
5.6
|
NO2-
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
NO3-
|
20.0
|
38.8
|
10.8
|
PO4- - -
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
SO4- -
|
4.0
|
7.2
|
7.2
|
C2O4- -
|
< 0.8
|
< 0.8
|
< 0.8
|
Cond. spec. mS/cm
|
260
|
280
|
120
|
TABELLA 5
Misure relative
alla controfacciata
Tassello n° 4
Specie
ioniche mg/100 cm2
|
|
estrazione
|
|
|
a
|
b
|
c
|
F-
|
< 0.2
|
< 0.2
|
< 0.2
|
Cl-
|
12.8
|
10.4
|
4.8
|
NO2-
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
NO3-
|
46.0
|
48.0
|
21.6
|
PO4- - -
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
SO4- -
|
11.2
|
20.0
|
13.6
|
C2O4- -
|
< 0.8
|
< 0.8
|
< 0.8
|
Cond. spec. mS/cm
|
280
|
225
|
175
|
TABELLA 6
Misure relative alla controfacciata
Tassello n° 5
Specie
ioniche mg/100 cm2
|
|
estrazione
|
|
|
|
|
a
|
b
|
c
|
d
|
e
|
F-
|
< 0.2
|
< 0.2
|
< 0.2
|
< 0.2
|
< 0.2
|
Cl-
|
2.4
|
4.4
|
9.2
|
3.2
|
0.8
|
NO2-
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
NO3-
|
16.0
|
32.0
|
74.0
|
24.8
|
4.0
|
PO4- - -
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
SO4- -
|
3.6
|
8.0
|
16.4
|
8.8
|
3.6
|
C2O4- -
|
< 0.8
|
< 0.8
|
< 0.8
|
< 0.8
|
< 0.8
|
Na+
|
4.9
|
3.9
|
5.2
|
2.5
|
0.7
|
K+
|
7.1
|
3.9
|
5.7
|
2.9
|
0.6
|
NH4+
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
Mg+ +
|
1.6
|
1.4
|
4.0
|
1.8
|
0.4
|
Ca+ +
|
9.3
|
9.4
|
22.0
|
10.2
|
2.2
|
Cond. spec. mS/cm
|
200
|
180
|
360
|
135
|
41
|
TABELLA 7
Misure relative all’
arco trionfale Tassello n° 6
Specie
ioniche mg/100 cm2
|
|
estrazione
|
|
|
a
|
b
|
c
|
F-
|
< 0.2
|
< 0.2
|
< 0.2
|
Cl-
|
3.6
|
2.0
|
1.5
|
NO2-
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
NO3-
|
16.9
|
8.5
|
6.2
|
PO4- - -
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
SO4- -
|
10.8
|
9.1
|
7.1
|
C2O4- -
|
< 0.8
|
< 0.8
|
< 0.8
|
Na+
|
4.0
|
2.3
|
3.6
|
K+
|
3.5
|
1.9
|
1.2
|
NH4+
|
0.7
|
0.5
|
< 0.4
|
Mg+ +
|
1.0
|
0.7
|
0.6
|
Ca+ +
|
6.8
|
4.4
|
3.4
|
Cond. spec. mS/cm
|
160
|
87
|
88
|
TABELLA 8
Misure relative alla
volta Tassello n° 7
Specie
ioniche mg/100 cm2
|
|
estrazione
|
|
|
a
|
b
|
d
|
F-
|
< 0.2
|
< 0.2
|
< 0.2
|
Cl-
|
2.1
|
1.5
|
1.9
|
NO2-
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
NO3-
|
17.0
|
9.8
|
9.2
|
PO4- - -
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
SO4- -
|
7.3
|
5.3
|
2.0
|
C2O4- -
|
< 0.8
|
< 0.8
|
< 0.8
|
Na+
|
2.5
|
1.9
|
2.0
|
K+
|
1.9
|
1.5
|
1.4
|
NH4+
|
0.8
|
0.7
|
< 0.4
|
Mg+ +
|
1.0
|
0.5
|
0.4
|
Ca+ +
|
4.8
|
3.1
|
2.2
|
Cond. spec. mS/cm
|
100
|
65
|
120
|
TABELLA 9
Misure
relative alla parete destra Tassello n° 8
Specie
ioniche mg/100 cm2
|
estrazione
|
|
a
|
F-
|
< 0.2
|
Cl-
|
1.0
|
NO2-
|
< 0.4
|
NO3-
|
2.1
|
PO4- - -
|
< 0.4
|
SO4- -
|
3.2
|
C2O4- -
|
< 0.8
|
Na+
|
0.8
|
K+
|
0.6
|
NH4+
|
0.7
|
Mg+ +
|
0.3
|
Ca+ +
|
1.9
|
Cond. spec. mS/cm
|
35
|
TABELLA 10
Misure relative alla
parete sinistra Tassello n°
9
Specie
ioniche mg/100 cm2
|
|
estrazione
|
|
|
|
a
|
b
|
c
|
d
|
F-
|
< 0.2
|
< 0.2
|
< 0.2
|
< 0.2
|
Cl-
|
5.6
|
6.0
|
2.6
|
1.4
|
NO2-
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
NO3-
|
28.8
|
39.2
|
13.2
|
6.2
|
PO4- - -
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
SO4- -
|
6.8
|
8.4
|
5.2
|
5.9
|
C2O4- -
|
< 0.8
|
< 0.8
|
< 0.8
|
< 0.8
|
Na+
|
5.3
|
7.9
|
2.2
|
1.4
|
K+
|
6.6
|
8.6
|
2.5
|
1.6
|
NH4+
|
1.0
|
1.8
|
< 0.4
|
< 0.4
|
Mg+ +
|
0.6
|
1.0
|
0.5
|
0.4
|
Ca+ +
|
5.2
|
8.4
|
3.6
|
2.8
|
Cond. spec. mS/cm
|
135
|
180
|
104
|
75
|
TABELLA 11
Misure
relative all’arco trionfale Tassello n°10
Specie
ioniche mg/100 cm2
|
estrazione
|
|
a
|
F-
|
< 0.2
|
Cl-
|
1.4
|
NO2-
|
< 0.4
|
NO3-
|
7.0
|
PO4- - -
|
< 0.4
|
SO4- -
|
5.3
|
C2O4- -
|
< 0.8
|
Na+
|
1.3
|
K+
|
1.5
|
NH4+
|
0.8
|
Mg+ +
|
0.4
|
Ca+ +
|
4.5
|
Cond. spec. mS/cm
|
60
|
TABELLA 12
Misure
relative alla parete destra Tassello n° 11
Specie ioniche mg/100
cm2
|
estrazione
|
|
b
|
F-
|
< 0.2
|
Cl-
|
3.7
|
NO2-
|
< 0.4
|
NO3-
|
8,3
|
PO4- - -
|
< 0.4
|
SO4- -
|
7.1
|
C2O4-
-
|
< 0.8
|
Na+
|
3.2
|
K+
|
1.5
|
NH4+
|
< 0.4
|
Mg+ +
|
0.5
|
Ca+ +
|
3.4
|
Cond. spec. mS/cm
|
80
|
TABELLA 13
Misure
relative alla parete sinistra Tassello n° 12
Specie
ioniche mg/100 cm2
|
estrazione
|
|
|
a
|
b
|
F-
|
< 0.2
|
< 0.2
|
Cl-
|
1.4
|
0.8
|
NO2-
|
< 0.4
|
< 0.4
|
NO3-
|
3.2
|
1.2
|
PO4- - -
|
< 0.4
|
< 0.4
|
SO4- -
|
8.8
|
2.2
|
C2O4- -
|
< 0.8
|
< 0.8
|
Na+
|
4.0
|
2.4
|
K+
|
1.8
|
0.6
|
NH4+
|
< 0.4
|
< 0.4
|
Mg+ +
|
0.3
|
< 0.2
|
Ca+ +
|
1.2
|
0.3
|
Cond. spec. mS/cm
|
90
|
40
|
TABELLA 14
Misure
relative alla volta Tassello n° 13
Specie
ioniche mg/100 cm2
|
estrazione
|
|
a
|
F-
|
< 0.2
|
Cl-
|
1.0
|
NO2-
|
< 0.4
|
NO3-
|
4.9
|
PO4- - -
|
< 0.4
|
SO4- -
|
14.2
|
C2O4- -
|
< 0.8
|
Na+
|
2.6
|
K+
|
5.4
|
NH4+
|
< 0.4
|
Mg+ +
|
0.5
|
Ca+ +
|
3.7
|
Cond. spec. mS/cm
|
40
|
TABELLA 15
Misure relative alle prove di
pulitura
Specie
ioniche mg/100 cm2
|
Aree di
|
applicazione
|
|
|
|
|
4
|
6
|
7
|
8
|
9
|
F-
|
< 0.2
|
< 0.2
|
< 0.2
|
|
|
Cl-
|
1.0
|
1.0
|
4.0
|
|
|
NO2-
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
|
|
NO3-
|
5.0
|
10
|
16
|
|
|
PO4- - -
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
|
|
SO4- -
|
4.4
|
3.3
|
6
|
|
|
C2O4- -
|
< 0.8
|
< 0.8
|
< 0.8
|
|
|
Na+
|
2.6
|
3.7
|
5.0
|
|
|
K+
|
1.0
|
3.0
|
2.4
|
|
|
NH4+
|
< 0.4
|
< 0.4
|
< 0.4
|
|
|
Mg+ +
|
< 0.2
|
< 0.2
|
< 0.2
|
|
|
Ca+ +
|
1.0
|
< 0.8
|
1.5
|
|
|
Cond. spec. mS/cm
|
25
|
59
|
68
|
115
|
20
|
|