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Il capolettera di un'antifonario che riprende
la scena del "Noli me tangere"
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Cosa dicono
le fonti
La prima citazione di Giotto come autore della decorazione pittorica -
mai peraltro messa in discussione - risale al 1312 -1313. Si tratta di
un notissimo passo contenuto nella Compilatio Chronologica di Riccobaldo
da Ferrara: "Joctus pictor eximius florentinus agnoscitur. Qualis
in arte fuerit testantur opera facta per eum in ecclesiis minorum Assisii
Arimini Padue et in ecclesia Arene Padue".
Vale la pena di riportare qui la citazione di un particolare del ciclo
giottesco che viene fatta appena più tardi (1313) nei Documenti
d'amore di Francesco da Barberino: "[
] unde ividiosuis invidia
comburitur intus et extra hanc Padue in Arena optime pinxit Giottus".
L'opera doveva essere finita da più anni, almeno secondo l'opinione
critica ora prevalente. Tale posizione si basa, oltre che su osservazioni
di carattere critico, sull'esistenza di alcuni antifonari nella cattedrale
di Padova, contenenti miniature che si rifanno in maniera palmare a riquadri
del ciclo giottesco con lo stesso soggetto. Le miniature sarebbero state
eseguite entro il 1306 e costituirebbero pertanto il termine cronologico
oltre il quale i dipinti dell' Arena non possono andare, tanto più
che due dei riquadri presi a modello, il Compianto sul Cristo morto e
il Noli me tangere, non possono che essere stati dipinti quando l'impresa
volgeva verso la fine, trovandosi neI registro più basso.
Se è possibile ipotizzare per il completamento dell'opera un termine
al 1305 o comunque non oltre il 1306, nessuna notizia certa ci è
pervenuta che ci consenta di collocare negli anni l'inizio
dell'attività deI pittore nella Cappella. Non si conosce la
data esatta o quanto meno l'anno in cui egli giunse a Padova; deI resto
la notizia probabilmente non avrebbe potuto essere di grande aiuto perché
non è detto che egli fosse venuto su invito dello Scrovegni, anzi
si è sempre pensato che a chiamarlo siano stati i Francescani di
Sant'Antonio. A giudicare dai frammenti sopravvissuti nel Capitolo,
non è sicuro che essi siano opera del maestro; tutt'al più,
il solo frammento con i sacerdoti potrebbe essere opera della bottega
e comunque deI secondo decennio deI secolo. Restano, quindi, ancora molti
problemi
aperti.
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