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aDALBERTO lIBERA
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1952-1956 CINEMA AIRONE in Via Lidia n. 44 Roma
con Leo Calini ed Eugenio Montuori

La Cassa Nazionale per l'Assistenza agli Impiegati Agricoli incarica Calini e Montuori per la realizzazione di alcuni fabbricati in un lotto del quartiere Appio-Latino ed il progetto del cinema rientra in tale intervento immobiliare. Per la sala cinematografica lo spazio disponibile è quello risultante dalle citate palazzine. Lo studio del progetto è affidato ad Adalberto Libera.
La sala pubblica è un tema già affrontato da Libera in diverse occasioni prima della guerra (progetto per l'Auditorium di Roma, per il Palazzo del Littorio o per il Palazzo dei Congressi) ma ora ritorna col preciso compito di realizzare un ambiente per lo spettacolo in un sito residuo. Lo spazio disponibile e la prevista emergenza volumetrica della sala inducono il progettista a porre la base dell'edificio a sette metri sotto il livello della strada, in modo da limitarne a sei metri l'estradosso della costruzione.
L' impostazione progettuale si basa sulla forma ovoidale della sala e sulla risoluzione tecnica della struttura come elemento di definizione dello spazio. La genesi dell'invaso è suggerita dalla posizione dell'osservatore che definisce la modulazione tecnica dello spazio funzionale. La volumetria spaziale è intesa come l'interno di uno strumento musicale. La soluzione adottata, determinata dall'evoluzione dell' involucro,basso nella zona di proiezione con crescente dilatazione fino al boccascena, risponde alle esigenze dello spettatore.
L'armatura strutturale si compone di cinque archi metallici ancorati a dieci cerniere poste su piloni in cemento armato. La copertura esterna è rivestita in alluminio e lo spazio intermedio accoglie l'impianto di condizionamento.
La spazialità della sala, dimensionata per 800 posti, diviene suggestiva per la forma tridimensionale avvolgente e per l' andamento longitudinale del rivestimento in vetroflex in bianco e verde, che, direzionato verso lo schermo, viene sottolineato dall'effetto prodotto dai corpi illuminanti. La sala, espressione densa del razionalismo di Libera concretizza la sincronia armonica delle esigenze tecniche, visive, acustiche e spaziali. Un esempio di opera controllata in ogni particolare, tipica della logica idea = guida come struttura = forma.
Oggi l'opera risulta fortemente manomessa, un rivestimento in tela ha interessato anche l'intero soffitto della sala, nascondendo la soluzione originale.

Ortopanoramica Localizzazione
   
Pianta Pianta
   
Sezione Sezione longitudinale
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