1938/42 - PALAZZO DEI RICEVIMENTI E DEI CONGRESSI
all’ E42-Roma in Piazza John Fitzgerald Kennedy
Nel 1938 Libera vince il concorso di 2° grado bandito
dall’Ente Autonomo per l’Esposizione Universale
del 1942 a Roma per il Palazzo dei Ricevimenti e dei
Congressi da realizzare in un area posta sull'asse Est-Ovest
della via Imperiale.
Il progetto prevede una composizione armonica di due
volumi puri: un parallelepipedo su cui si eleva un cubo
coperto con una volta a crociera; l’insieme è
concluso in una compatta volumetria. In pianta il rettangolo
di base si organizza lungo l’asse longitudinale
secondo una logica speculare, mentre nell'alzato
alle solide e marmoree lunghe pareti fanno da contrappunto
le fronti brevi,aperte e chiaroscurate dai rispettivi
portici.
La sala dei Ricevimenti e la sala dei Congressi, due
spazi funzionali condivisi nell'impianto planimetrico,
si aprono al sito urbanizzato in direzioni opposte tramite
i rispettivi porticati, un diaframma tra interno ed
esterno con distinti caratteri formali. L’uno
a suggestione basilicale,una teoria di colonne (elementi
strutturali e non decorativi) segnala il vuoto del portico
e invita nella sala dei Ricevimenti. L’altro,
costituito da una parete a vetro tesa tra una teoria
di pilastri metallici a fuso, rappresenta la continuità
fra interno ed esterno.
Libera concepisce l’edificio come una grande “basilica”
e la sala dei Ricevimenti ne rappresenta il concetto
spaziale: un cubo di 38 m di lato (uno spazio che
potrebbe contenere il Pantheon) concluso in alto
con una crociera tenuta da una leggera struttura in
metallo fissata agli angoli. All’interno le spesse
pareti sono rarefatte nella parte bassa da una serie
di pilastri, rampe incrociate e logge (apertura e comunicazione
visiva con gli ambienti limitrofi) si raccordano in
alto con le lunette a vetri della volta.
All'esterno la volta a crociera è scandita dalle
profonde lunette il cui arco di cerchio ha il centro
nel piano terra. Una particolare analogia con il programmato
Arco simbolico, previsto sulla Via Imperiale.
La sala dei Congressi ha pianta rettangolare e volumetricamente
si configura a parallelepipedo. Il solaio di copertura
ha più funzioni: un giardino pensile sull’atrio
e un teatro all’aperto per il quale Libera ha
ideato un sistema di copertura a velarium.
Il Palazzo, realizzato in cemento armato, rappresenta
la sintesi formale per l'E42 e si esibisce al mondo
come il monumento contemporaneo da comparare a quelli
storici. Libera stesso lo definisce "la basilica,
vasta come un tempio" per la sua impostazione
architettonica, completa di nartece frontale.
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