Decidere di cercare un aiuto in termini di psicoterapia richiede consapevolezza e coraggio. Scegliere il professionista con cui intraprendere questo percorso implica il trovare un accordo tra i propri bisogni e le competenze del terapeuta e la possibilità di sperimentare una connessione che consenta di sentirsi comodi nell’esplorare le questioni e i temi che conducono in terapia.
Come terapeuta lavoro in maniera collaborativa e creativa con i clienti, costruendo insieme a loro un percorso di uscita dalla sofferenza che ha ogni volta un taglio originale, dato dall’incontro unico e irripetibile tra due individui. Utilizzo un approccio che integra varie lenti con cui leggere, dare spessore e contestualizzare il disagio in base al contesto familiare, sociale, culturale ed evolutivo della persona.
Nel mio lavoro tratto queste difficoltà:
- traumi relazionali e disturbo da stress post-traumatico;
- nuove dipendenze (new addictions);
- questioni legate alla transizione adolescenziale;
- bullismo e cyberbullismo;
- fobia scolastica, ritiro sociale (hikikomori);
- depressione, perdita e lutto;
- ansia e panico, gestione della rabbia;
- violenza di genere, questioni femminili;
- questioni legate all’identità di genere e/o all’orientamento sessuale (LGBT);
- questioni legate all’identità culturale e alle esperienze di migrazione;
- disturbi dissociativi;
- disturbi di personalità.
Offro questi servizi:
- psicoterapia individuale per adulti e adolescenti;
- psicoterapia di coppia (coppie di ogni configurazione sessuale);
- psicoterapia di gruppo;
- consulenza di coppia sulla genitorialità (coppie di ogni configurazione sessuale);
- incontri esperienziali di gruppo su psicologia e benessere;
- supervisione clinica;
- formazione in ambito clinico e scolastico;
Una citazione che rappresenta aspetti che ritengo importanti nel mio modo di pensare alla supervisione è la seguente:
“Il supervisore è responsabile di creare un contesto che assicuri la libertà al supervisionato di pensare, sognare ed essere vivo sia relativamente a ciò che accade nel processo analitico, sia nel processo supervisivo. Il processo supervisivo è una presenza delicata che offre al supervisionato un senso di sicurezza che i suoi sforzi nell’essere onesto in presenza del supervisore saranno trattati umanamente, con rispetto e con confidenzialità.”(Ogden, 2009 pag. 36, citato in Cornell, 2011, pag. 340).
Il mio stile di supervisione mette insieme i valori del costruttivismo (Tudor) e dell’AT relazionale (Sills).
Riferimenti bibliografici
TUDOR, K. (2002): “Transactional Analysis Supervision or Supervision Analyzed Transactionally?”
Transactional Analysis Journal, 32, 1.
MAZZETTI, M. (2007). Supervision in transactional analysis: An operational model. Transactional Analysis Journal, 37, 93-103.
CLARKSON, P. (1992). Transactional analysis psychotherapy: An integrated approach. London: Routledge.
SILLS, C. (2006). Contract and contract making. In: C. Sills (Ed.) Contract in Counselling and Psychotherapy (2nd edition) (pp. 9-26) London: Sage.
SILLS, C. & MAZZETTI, M. (2009). “The Comparative Script System: A Tool for Developing Supervisors”. Transactional Analysis Journal, 39, 4: 305-314
Relational Transactional Analysis: Principles in Practice (a cura di C.Sills e H. Fowlie), published by Karnac Books in 2011.