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Particolare della scena "Noli me tangere"
con l'uso del finto marmo in stucco romano |
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L'affresco
L' importanza della sequenza di esecuzione quando si tratta di dipinti
su muro e, in particolare, eseguiti a fresco è ben nota.
L'affresco presenta, infatti, caratteristiche ed esigenze che altri tipi
di pittura non hanno: richiede un intonaco steso fresco e utilizzabile
solo fino ad un certo grado di asciugamento, per cui non se ne può
stendere ogni giorno più di quella estensione che si prevede di
poter dipingere e che varierà pertanto non solo in relazione alla
complessità dell'immagine da rappresentare ed alla bravura dell'artista,
ma anche in base alle diversità climatiche stagionali oltre che
ambientali; non consente riprese o modifiche se non impiegando una tecnica
a secco ovvero smantellando l'intonaco già dipinto ma ormai asciutto;
obbliga a procedere dall'alto verso il basso (e di solito, ma solo per
comodità, da sinistra a destra); il suo uso rende incompatibile
quello di alcuni pigmenti (tra i quali la notissima azzurrite) che verrebbero
danneggiati dalla componente principale dell'intonaco, la calce, e che
di conseguenza possono essere dati solo mediante un 'legante', un materiale
cioè che mescolato al pigmento gli consente di aderire all'intonaco
asciutto. Anche le lamine metalliche (d'oro, di stagno dorato o 'meccato',
d'argento) potevano essere fatte aderire solo sull'intonaco secco e previa
stesura di uno o più strati intermedi. Se si tiene conto anche
del fatto che, prima di giungere a tracciare il disegno preparatorio e
stendere i pigmenti sull'intonaco fresco, c'è tutta una serie di
operazioni propedeutiche da eseguire sulla parete (battitura dei fili,
stesura dell'arriccio, messa in opera di incisioni dirette e di sinopie),
si può capire quanto possa essere fuorviante limitarsi a contare
il numero delle 'giornate' per dedurne il tempo occorrente all'esecuzione
di un affresco (soprattutto se non si conosce il numero degli operatori
che vi lavoravano contemporaneamente).
Qualora si volesse avere un'idea complessiva del tempo occorrente per
produrre un affresco, bisognerà considerare tutto il lavoro preparatorio
che nel Trecento andava dalla preparazione di buona parte dei materiali
per dipingere alla messa a punto dei 'modelli' da trasferire sul muro.
Anche limitandosi a considerare soltanto l'operazione di stesura dei pigmenti
sciolti in acqua sull'intonaco già tirato, l'unica cosa che si
può affermare è che è possibile dipingere in un giorno
più di una 'giornata', qualora si tratti di piccole stesure, ma
non è generalmente possibile dipingere meno di una 'giornata' per
il rischio di una imperfetta carbonatazione della zona dipinta in ritardo.
Le innovazioni
Che l'impegno di Giotto a rinnovare la tradizione bizantina superandola
fosse programmatico e totale lo dimostra il modo in cui si pone dinanzi
ai problemi dello specifico operare pittorico: campo di più difficile
emancipazione, stante la inesistenza di modi operativi diversi da quelli
trasmessi nella bottega nonché la difficoltà, in un manufatto
tecnologicamente complesso qual è il dipinto murale, di effettuare
tentativi di impiego di materiali non sperimentati prima (e lungamente)
nella tradizione della bottega. Bisogna tenere conto del fatto che allora
( e per molto tempo ancora) l'unico criterio per giudicare della bontà
di nuovi materiali e procedimenti era costituito dal risultato che essi
davano nel tempo. Prima di arrivare alla sperimentazione individuale su
base scientifica bisognerà aspettare almeno fino all'inizio del
XV secolo. Eppure nella cappella Scrovegni è stata impiegata una
tecnica particolare per far apparire di marmo vero le specchiature in
finto marmo dello zoccolo e tutti gli altri elementi simili di una certa
estensione che si trovano all'interno dei riquadri narrativi. Una tecnica
che dà risultati analoghi a quelli che più tardi avrebbe
dato il cosiddetto "stucco romano" o "stucco lucido"
e, per quello che se ne può desumere dalle fonti, doveva dare la
pittura murale romana ad encausto, ma che non pare abbia precedenti in
epoca medioevale. E comunque, pur astraendo da questo particolare aspetto
della sua maestria tecnica, resta pur sempre il fatto che proprio nel
ciclo padovano viene definitivamente caratterizzato il nuovo cantiere
di decorazione murale, sia sotto l'aspetto organizzativo che dei procedimenti
tecnici specifici.
E' noto che già nel grande cantiere di Assisi la tecnica di pittura
a fresco, basata sull'impiego di "giornate", aveva definitivamente
soppiantato, a partire dalle Storie di Isacco, quella a secco (o comunque
caratterizzata da largo impiego di campiture di colore a secco) che procedeva
per "pontate". Il nuovo procedimento aveva comportato l'abbandono
dei tradizionali, rigidi schemi grafici, elaborati nel corso di secoli
e codificati nei trattati di tecnica pittorica bizantina, con la conseguente
necessità di mettere a punto di volta in volta i disegni delle
immagini da dipingere. Al maestro toccava l'onere di inventare le immagini
disegnandole, mentre per la messa in opera sul muro egli si serviva di
solito di aiutanti, a vari livelli di specializzazione, in funzione dell'esperienza
accumulata da ciascuno di loro. Non esistono sufficienti elementi per
poter affermare che già a quella data fossero in uso metodi e strumenti
per trasporre sul muro i disegni (come per esempio saranno più
tardi i 'cartoni'); sta di fatto che non c'è punto, in tutto il
ciclo, in cui non si avverta la presenza del maestro (anche se non sempre
si riscontra la sua mano), il che presuppone una organizzazione razionalmente
gerarchica del cantiere. Inoltre venne realizzato compiutamente un sistema
nuovo di dipingere, che permise di raggiungere inusitati effetti di morbidezza
e di fusione di colori, e che sarà codificato un secolo più
tardi circa nel trattato del padovano Cennino Cennini. E' impiegando questa
strumentazione tecnico-culturale particolarmente articolata e complessa,
in gran parte messa a punto ex novo, che Giotto realizza a Padova uno
dei massimi capolavori della pittura europea, con una sicurezza (in tutto
il ciclo è possibile reperire solo pochissimi pentimenti) ed una
rapidità anch'esse straordinarie.
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